GOLDEN CUP + LETTERA 22


SABATO 29 APRILE
ORE 21:00 INGRESSO LIBERO RISERVATO AI SOCI ARCI
UDINE – CIRCOLO ARCI MIS(S)KAPPA – VIA BERTALDIA 38

GOLDEN CUP
Golden Cup è il progetto solista di Luca Massolin, in tour per presentare l’imminente uscita del nuovo LP Futura, il primo lavoro interamente concepito in solo dopo cinque anni, e pubblicato dall’etichetta Cinedelic (serie Grandangolo). Il suono di Golden Cup, in attesa di cambiare pelle nel nuovo progetto Le Onde, si basa sull’uso creativo di una varietà di strumenti acustici ed elettronici, voci, samples e fields recordings. Da sempre affascinato dagli esperimenti dei pionieri dell’elettronica (Raymond Scott, Daphne Oram …), dal rock chitarristico degli anni ’70, dal minimalismo, dall’improvvisazione cosmica e dal free jazz, avido collezionista di rarità in vinile, archivista, digger incallito: tutte queste esperienze rendono la sua musica pulsante e in costante re-definizione.
Il suo lavoro in solo e in gruppo è stato pubblicato da etichette quali Cinedelic, Blackest Rainbow, Ikuisuus, Qbico, Digitalis, Backwards, Troglosound, Peasant Magik, Utmarken, Holidays, Full of Nothing e la sua 8mm Records, etichetta cha da più di 10 anni documenta gli sviluppi di certo underground rumoroso internazionale.
Dal vivo ha suonato in più di 20 stati e in 3 continenti, collaborando sul palco e in studio con artisti quali Anla Courtis, Peaking Lights, Takehisha Kosugi, John Paul Jones, Sachiko, Sonic Youth. Per la danza contemporanea, nel 2009 ha collaborato alla musica di Nearly Ninety ultimo spettacolo della Merce Cunningham Dance Company. Per il cinema, nel 2014 ha curato la colonna sonora di When You Fall Into A Trance dell’artista inglese Emily Wardill.

LETTERA 22
Nato dalla eclettica nuova ondata di noise italiano e della musica industriale, Lettera 22 è un duo composto da Matteo Castro e Riccardo Mazza, con sede a Vittorio Veneto. Il loro noise è dinamico e creativo, bilanciato nel campo che sta tra la musica contemporanea e la dura brutalità del noise: grintoso, texture di suoni concreti e field recordings sono registrati e manipolati su nastro analogico, intrisi dal sibilo del nastro e infine schiacciati da un muro di elettronica distorta e feedback, che potrebbe cedere il passo a una camera di registrazione di suoni riprodotta in studio, reverberata attraverso la stanza e da tutti i suoni ambientali “non intenzionali”. Influenzato dal contesto della loro vita quotidiana in un luogo compresso tra i paesi, le montagne e le fabbriche è il loro punto di vista su uomini, macchine e campi.