LONESOME LEASH

LonesomeLeashPress1.PhotoCreditAlleynEvans
LUNEDI’ 23 NOVEMBRE
ORE 19:30 INGRESSO LIBERO
UDINE – BAR VISIONARIO – VIA ASQUINI 33

Protagonista lo scorso anno di un lunghissimo e applaudito tour (ben 17 date), Lonesome Leash torna in Italia per presentare al pubblico le bellissime canzoni del nuovo disco, Precious Futures, appena uscito su Mind Rider Records.

Lonesome Leash è il progetto solista di Walt McClements, fisarmonicista e polistrumentista conosciuto per la sua militanza in Dark Dark Dark e Hurray for the Riff Raff.
Partendo da un’impalcatura fatta di fisarmonica, batteria e voce, McClements confeziona canzoni immediate eppure complesse, epici e tormentati inni all’irrequietezza. Pur aggrappata alla tradizionalissima fisarmonica, la sua musica ha poco a che fare con le riletture contemporanee di vecchi idiomi e delinea piuttosto un percorso alternativo della tradizione post-punk, in cui le linee angolari di fisarmonica prendono il posto della chitarra per dar vita a una miscela sonora nervosa eppure stranamente cinematica.

Precious Futures è il seguito del debutto del 2013, I am no captain. Prodotto ancora una volta dall’ingegnere del suono Don Godwin (Callers, REANIMATOR), è la prima uscita di Lonesome Leash sulla Mind Rider Records di Marie Nona Invie, sua sodale (e voce) nei Dark Dark Dark. Laddove le prime registrazioni di Lonesome Leash presentavano una rigogliosa stratificazione di trame e feedback di accordion, Precious Futures procede per sottrazione, spoglia le canzoni di ogni orpello e ne fa emergere la forza di fondo, avvicinandole così all’approccio live del progetto: una one-man-band che alterna le sincopi ritmiche della batteria alle note di fisarmonica e ad un cantato inconfondibile e turbolento. Questo è dunque McClements nudo ed esposto come non mai, e quello che i brani perdono in termini di arrangiamento lo guadagnano in impatto e incisività.

“Sometimes bridges burn themselves/no flint, no fuel, no careless match/you just feel the flames and you don’t turn back” è la strofa d’apertura di un album che parla essenzialmente del movimento. Scritto nel giro di due anni, in un periodo di tour e viaggi continui, segnato anche dal trasferimento di McClements da New Orleans a Los Angeles, Precious Futures è composto da storie frammentarie ma riconducibili a un’unica narrativa nella quale impeto, amore e desiderio diventano surrogati del sentimento di casa. E’ un disco che racconta il movimento e il brivido di una relazione, ma che esplora anche le spinte dietro queste cose, con quella vena caustica e pungente assai caratteristica dello storytelling di McClements. Il risultato è al tempo stesso romantico, ossessivo e in ultima istanza gratificante.

lonesomeleash.com