INCA ORE

KOBO SHOP via Palladio 7 Udine
Giovedì 26 novembre ore 18.00

Inca Ore, pseudonimo di Eva Saelens, è una cantante di Oakland (la nuova Mecca di provincia per l’indie-rock più deviato) che si esibisce in solo con un set di oppiacei velluti melodici e vocalizzi alla maniera della conterranea Grouper/Liz Harris. Sempre in solo ha pubblicato nel 2005 un LP su Jyrk intitolato Brute Nature Versus Wild Magic che aggiunge alla voce spartani e grezzi accompagnamenti da cantaurato lo-fi, con una spiccata fascinazione per i boschi e la natura selvaggia. Le sue collaborazioni sono già difficili da quantificare: è un elemento praticamente fisso dei punk-wavers Alarmist nonché dei ben meno accomodanti noise-freaks Gang Wizard, inoltre è collaboratrice occasionale di Yellow Swans e Jackie O’Motherfucker mentre attualmente sta lavorando alla realizzazione di uno split con Kim Gordon e Thurston Moore (Sonic Youth) all’interno del progetto Mirror/Dash. “Ho cominciato con una punk band chiamata Alarmist nel 2003, quello che più mi interessava era sfogare la mia energia. Nel giro di un anno cominciai a usare effetti sulla voce, e Inca Ore nacque così, per veicolare la mia energia nuda e cruda.” Nel 2006 esce per l’etichetta 5RC Birds In The Bushes: uno scatafascio totale di freakerie sbilenche, psicosi domestica, urla sgarbate e nenie stonate. “Questa nudità è apparsa eccessiva anche ai critici, ‘Birds In The Bushes’ fu molto criticato e la cosa non mi lasciò indifferente. La mia voce è l’amplificazione più diretta della mia energia. E’ il mio canto stesso ad ispirarmi. Lo stato d’animo è fondamentale, fu in un momento di sconforto che la mia matrigna mi ha regalato una tastiera Yamaha che ho chiamato ‘Bless You’. Amo quella vecchia tastiera, mi trasporta in nuove dimensioni. Quando ho fatto ‘Brute Nature Versus Wild Magic’, ero più interessata alla composizione, ma dal vivo facevo cose molto improvvisate. Adesso faccio il contrario. Sebbene gran parte dei brani di ‘Birthday Of Bless You’ siano improvvisati, io sento che sono canzoni vere e proprie.” Questo album uscito su Not Not Fun l’anno scorso, e che segue collaborazioni con Tom Carter e Starving Weirdos, segna il ritorno a una musica più commestibile e meno indisciplinata. Tastiere avvolgenti figlie del Sun Ra fase Solar Myth, magniloquente ambient, vocalizzi rituali, suggestioni Esp-Disk, emulsioni rosee che intaccano le pareti e la perdita dell’orientamento. Musica per avaria mentale, ebbra e dispersa. “Amo musica molto vecchia, soprattutto quando sfida le idee occidentali su estetiche rigide. Ascolto spesso ‘The Secret Museum Of The Air’ [un bel programma radio sul sito dell’emittente WMFU, dal taglio ‘etnico’ e oldies ma sempre attento alla bizzarria e all’insolito.] Evito i contemporanei, voglio essere una voce del tutto personale del mio tempo, un fiore che sboccia sull’albero della mia storia. La vecchia world music e il blues americano più stridente sono le mie musiche preferite, come tutto ciò che esce su Mississippi Records. MI piace sentire l’anima che gratta sugli strumenti e ne prende il comando.” Anche Inca Ore è stata infilata per comodità nel calderone della cosidetta New Weird America: “Non sono sicura che quello sia stato un vero movimento. Bisogna prima di tutto essere psichedelici per poi suonare psichedelici. Ad esempio è psichedelico nuotare tra i denti di leone a mezzanotte, è uno stile di vita. Non mi interessano le scene, quello che mi ispira sono le montagne, i boschi, le vite ai margini, l’amore familiare, i club fumosi, anche la cucina!”. Ora Inca Ore è in tour per promuovere il suo ultimo album Silver Sea Surfer School, che uscirà a giorni su Acuarela Records in Europa e su Not Not Fun Records negli Stati Uniti, probabilmente il lavoro più compiuto e “pop” di Eva Saelens. Pur affrontando temi emotivi e spirituali, come l’amicizia o la rinascita attraverso l’amore, in questo lavoro emerge, ancora una volta, la forte personalità di Eva Saelens, attraverso urla, sospiri e mormorii. David Keenan ha coniato un termine per questo nuovo genere: hypnagogic pop, che secondo Simon Reynolds, critico musicale di The Wire, è la naturale evoluzione del noise. Melodie influenzate dalle pop-song e dai videoclip televisivi degli anni ’80 che si dilatano, trasformano, divenendo quasi canti meditativi.
www.myspace.com/incaoreincaore
www.urbanhonking.com/incaore

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