IL GRIDO DEL SAPO

sapo
GIOVEDI’ 14 MARZO
ALLE ORE 18:00
PALAZZO FRANGIPANE TARCENTO

“IL GRIDO DEL SAPO” di Guido Carrara “Quisco” e Raff BB Lazzara

“Il Grido del Sapo” è un viaggio narrativo che Guido Carrara “Quisco” e Raff BB Lazzara iniziano nel 2005 e che si conclude alla fine del 2009.
Nasce nelle polverose ed insalubri strade delle metropoli sudamericane, tra poveri, matti e bambini che giocano a pallone.
E’ lì che si manifesta ed occupa le nostre coscienze assopite quel grido che appartiene agli ultimi; poi scende fino al ventre delle terre sommerse, le terre della deriva dei continenti.
Sì, scende, perché come dice l’oste della Patagonia nel libro Tre Cavalli di Erri De Luca, “…il Nord disegna carte false, col suo bel polo in cima, mentre è il fondo del sacco…”.
Rovesciare il mappamondo è cambiare sguardo, sparigliare l’abitudine che il vecchio continente ed il Nord del pianeta si sono dati sentendosi più in alto, sempre sopra rispetto a qualcuno o qualcosa.
Il sangue che sgorga dai continenti del sud scorre a rivoli e ci torna indietro, inzuppando le nostre belle ville a schiera e le nostre cittadine pulite con la strade ben ordinate.

Lo scenario di questa storia è vita vissuta, esperienze reali di questi ultimi anni: nel 2002 nasce un progetto di collaborazione dal basso chiamato Snait in un quartiere povero della periferia di Buenos Aires, una metropoli da 14 milioni di abitanti.
Si tratta di laboratori di arti e mestieri rivolto ai bambini ed ai giovani che vivono situazioni di povertà ed indigenza, di violenza e di emarginazione, per offrire loro visioni altre possibili ed uno spazio reale nel quale interagire. Guido ne è uno dei fondatori ed organizzatori.
Il Grido del Sapo (sapo in lingua spagnola significa rospo) nasce da questi percorsi e da questo vissuto ,ed è denuncia e riflessione sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. E’ la voce inascoltata degli ultimi che ancora esistono e resistono ideando strategie di sopravvivenza che vanno al di là di qualsiasi nostra immaginazione.
E’, infine, un grido di protesta sul cruciale tema delle regole che marcano il nostro tempo, che ci mostrano la contrapposizione tra il Capitalismo e la Decrescita, ignorando una volta ancora la pratica del corretto uso delle risorse collettive.
Il Potere Economico (Impero/Capitalismo) insiste nella direzione degli investimenti nell’industria bellica e nella massimazione del profitto.
Allo stesso tempo fa propaganda di modelli agroalimentari biologici e naturalisti proibitivi per le grandi masse che abitano le affollatissime metropoli del sud del mondo, trasformando progetti sociali di interesse collettivo (alimentazione, sanità, educazione) in fenomeni radical-chic per niente estendibili alla collettività nel suo complesso. Insomma, pochi si alimentano bene, si curano bene, studiano bene, ed il resto si nutre degli scarti.
I bambini protagonisti del Grido del Sapo, tutti orfani e relegati ad una esistenza da schiavi, si ribellano, rompono le catene dell’oppressione e rifiutano ogni contatto con la società adulta, determinati a recuperare ed attivare quel gesto, quel passo e quel grido che riconsegni all’umanità la facoltà di rompere a sua volta le catene dell’iniquità.

ORKO TRIO

L’Orko Trio è composto da Michele Cuzziol (Danka, Rasta Fischio, Hypergrease) alla batteria, Enrico Giletti (Res_eT) al basso elettrico, Giorgio Pacorig (Giorgio Pacorig Trio, Jusi In The Wine House, Mickey Finn, Mauro Ottolini’ Sousaphonix, Phophonix Orchestra…) al Fender Rhodes e Korg MS20.
Questi trio di musicisti proviene dalle esperienze musicali più disparate, dalle cover band alle orchestre jazz, dal rock all’improvvisazione, dalla collaborazione con il gruppo pop di Elisa fino all’elettronica. Attivi dal 2008, anno del loro primo concerto all’interno della manifestazione artistica multimediale Dobiarteventi, hanno ormai definito una chiara identità sonora derivante da una miscela di jazz, acid jazz, funk, rock, hardcore e stoner.

Apertura della mostra il giorno giovedì 14 marzo a Palazzo Frangipane alle ore 18.00 con intervento degli autori, concerto dell’ORKO TRIO e rinfresco.
Verranno esposte gigantografie e tavole originali del fumetto, accompagnate da proiezioni ed esposizione di foto e materiale giornalistico sul tema delle condizioni dell’infanzia in luoghi con acuti problemi di indigenza e povertà.
La mostra resterà aperta fino a sabato 16 marzo, dalle ore 16 alle ore 20.
Chiusura della mostra domenica 17 marzo con aperitivo alle ore 11.30.

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