IBRIDAMENS 2006 – intersezioni d’arte contemporanea 16-19 novembre 2006

Ibridamens06.jpgLe arti contemporanee non sono più classificabili secondo schemi classici e consolidati. La caduta dei vecchi confini, che sta avvenendo con un processo che incorpora nuovi paesi in un’unica grande Europa, è un fatto estremamente positivo che conduce a ineludibili quanto desiderabili ibridazioni culturali.
Se l’artista fa parte di un soggetto collettivo o agisce individualmente; se privilegia le situazioni relazionali e le opere immateriali piuttosto che la pittura e i manufatti; se si confronta con la committenza o agisce nell’underground: ci sono infinite modalità per realizzare un’opera d’arte.
Col prevalere del concetto sull’opera si perdono le distinzioni nette tra le arti e si arriva a considerare un’opera soprattutto in relazione alle situazioni in cui nasce. Tra localismo e globalizzazione, tra tecnologie digitali e artigianato, tra progetti individuali e collettivi, oggi le arti contemporanee sono il frutto di continue ibridazioni.
Piermario Ciani

Da queste premesse nasce la rassegna IBRIDAMENS – Intersezioni d’arte contemporanea che comprende mostre, installazioni, performances, conferenze, concerti il cui comune denominatore è la capacità di parlare del presente attraverso linguaggi tradizionali (la musica, le arti visive, ecc.) e innovativi al tempo stesso, perché reinterpretati tramite gli strumenti dati dagli ultimi sviluppi tecnologici. Questo tipo di proposta vuole diventare stimolo e nuovo punto di vista: l’arte che la rassegna IBRIDAMENS propone è intesa come lente d’ingrandimento e strumento d’indagine sulle contraddizioni del reale, sul proprio ruolo in una società sempre più mobile e culturalmente contaminata, su come sia ormai condizione necessaria e imprescindibile l’acquisizione di una forma mentis aperta al nuovo, al diverso, alla mescolanza culturale e sociale come costante dimensione del quotidiano.
Non è un caso, quindi, che tutti gli artisti coinvolti operino nell’ambito della multimedialità: ancora una volta l’ibridazione diventa sinonimo di arricchimento, permettendo nuove forme di espressione e linguaggio e divenendo testimone di questo nostro presente contraddittorio, multiforme e dinamico, e proprio per questo, incredibilmente vivo.

GIOVEDI’ 16 NOVEMBRE @ hybridaspace

20.00 inaugurazione IBRIDAMENS 2006

20.30 Enzo Pituello presenta Il Custode di Memorie

custode.jpgEnzo Pituello nel suo iter pittorico è passato dal figurativo all’astratto e per parecchi anni ha studiato e lavorato sul simbolismo.
Il critico d’arte Gabriel Mandel infatti scrive di lui come massimo esponente italiano dell’astrattismo simbolico, mentre Marziano Bernardi afferma che nei suoi quadri brillano vivaci i colori dei mosaici e le meravigliose trasparenze cromatiche delle vetrate gotiche: c’è sapore di magia.
Immerso nella via iniziatica si è reso conto dell’intensità della moltitudine di memorie custodite nell’universo ed in ognuno di noi: sono proprio le sue memorie ancestrali, cosmiche e genetiche che lo appassionano e lo stimolano nella sua perenne ricerca artistica. Infatti Enzo Pituello afferma: “L’arte è la materializzazione di un’idea che preesiste nel cosmo.”
Nasce così dalle memorie artificiali Il Custode di Memorie, disposto a riceverle e trasportarle attraverso lo spazio-tempo.

21.00 presentazione del dvd IBRIDAMENS 2005 realizzato da Vittorio Vella e Piermario Ciani durante la precedente edizione

22.00 Eh & NotTheSameColor live performance

eh.jpgeh
dieb13: turntables, computer, grammofono
Burkhard Stangl: chitarre acustiche ed elettriche, strumenti elettronici, computer
Billy Roisz: video mixer, feedback cam, computer

“eh è contemporaneamente un piacere per la mente e per i sensi” [ Joe Panzner / Stylus Magazine, Settembre 2003 ]

Burkhard Stangl, dieb13 e Billy Roisz lavorano con elementi acustici ed immagini per ricomporli in forme allo stesso tempo strane, ossessionanti e meravigliose. Si tratta di frammenti di melodie che suonano come se provenissero da qualche canzone già sentita e diffusa nell’aria, a volte contrastanti, a volte fuse con ritmi familiari e con le trame della puntina che gira sul piatto del giradischi, o il cantare sommerso di un disco vecchio di cent’anni riprodotto attarverso un vecchio grammofono.
Non è qualcosa di facilmente descrivibile a parole, è un sentimento di dimestichezza acustica che non si affida esclusivamente alle vecchie melodie ma che sviluppa ritmi e textures che piuttosto di afferrare l’eterno propongono semplicemente l’imprevisto.
www.gnu.klingt.org/02_projects/04_eh.html

ntsc.jpgNotTheSameColor
dieb13: turntables, computer, strumenti elettronici
Billy Roisz: video e audio mixer, videosynth

“… E nel suo sviluppo i percorsi familiari sono esclusi, è un dialogo affascinante tra suoni ed immagini, in un certo senso nato da sè stesso, dalla materia. Squarci e mutamenti riescono davvero a sorprendere lo spettatore…” [ Werner Korn (echoraum, sixpack) a proposito di NTSC ]
Il live set di NotTheSameColor consiste in varie apparecchiature audio e video, connesse in modo da permettere molteplici modi di interazione tra i feedback dei macchinari e la fisicità degli artisti. I segnali audio e video lasciano il loro mondo per acquisire nuove funzioni e significato: il suono produce le immagini e il segnale video può essere ascoltato. L’impianto di amplificazione e lo schermo definiscono infine se il segnale apparirà acusticamente o visivamente: il signal routing diviene un elemento integrante del processo creativo. Gli strumenti sono in parte autocostruiti (come ad esempio l’ultrasonic sound/video-synthesizer e l’embedded mini-computer).
Il software audio elaborato su Linux (www.kluppe.klingt.org) è autoprodotto.
www.ntsc.klingt.org

VENERDI’ 17 NOVEMBRE @ hybridaspace

21.00 inaugurazione Multimedia Event “MS Stubnitz” di Carl Marc S

MAAS.jpgLo Stubniz è un vecchio peschereccio riadattato a centro di produzione culturale: lungo 80 metri e originariamente di proprietà della marina della Germania Est, è stato comprato nel 1991 da una cooperativa di artisti di Francoforte, Vienna e Berna. La motonave è poi stata ricostruita e trasformata durante il 1991-1992, cosicché i suoi quattro ponti offrono un’atmosfera straordinaria per ogni genere di evento: concerti, eventi multimediali, spettacoli teatrali, feste, seminari, workshops, ecc; la nave offre inoltre ottime condizioni per una continua produzione culturale, la creazione di archivi e esperimenti multimediali (laboratori di computer, fotografici, di progettazione grafica, workshop di stampa e audio-video, un’emittente radiofonica). Lo Stubniz rappresenta una base mobile per la comunicazione internazionale e lo scambio interculturale, offrendo anche alloggio e ristoro. Durante l’inverno la motonave è attraccata a Rostock, in Germania, uno spazio culturale fermo, mentre nei mesi più caldi raggiunge diverse destinazioni. Tra il 1992 e il 2006 lo Stubniz ha navigato verso San Pietroburgo, Malmoe, Amburgo, Stoccolma, Lubecca, Rotterdam, Amsterdam, Brugge, Stettino, Klaipeda, Riga, Newcastle e Copenaghen.
L’organizzazione dei viaggi si aggira attorno ai 6000 euro, quindi molto costosa, nonostante il capitano e l’equipaggio siano formati da volontari.
www.stubnitz.com

Marc Carl Schneider è nato nel 1968 a Heidelberg, in Germania. Ha vissuto a Berlino dal 1990 fino al 1997, e dal 1998 al 2001 a Rostock, lavorando sulla MS Stubniz come fotografo ufficiale e quindi documentando gli eventi che vi avevano luogo. Tra il 1998 e il 2003 era allestita una mostra fotografica, che si trasformava e cambiava quotidianamente.
Il fotografo espone ora le foto dei gruppi, degli spettacoli teatrali e delle performances che ha scattato durante il suo periodo a bordo della Stubniz, assieme a video e musica provenienti dall’archivio della nave.

Multimedia Event “MS Stubnitz” rimarrà aperta fino a domenica 26 novembre.

23.00 Klopka Za Pionira live performance

kp.jpgKlopka Za Pionira (conosciuti anche come Trap for Pioneers) hanno iniziato nel 2003 come una sorta di noise-rock-electro-industrial band. Chitarra e basso elettrici, un sottile rumore di macchinari sfasciati, voce espressionista e molta improvvisazione: dal vivo è puro ambient-noise carico di terrorismo!
I fans: “Ho avuto la sensazione che questo spazio e queste persone siano solo una cassa di risonanza che i Traps usano per inviare il loro messaggio più lontano, a tutti i mondi che toccano le menti delle persone tra il pubblico.”
La band:” Cerchiamo di suonare pop, ma non so… Potete aiutarci ad accordare i nostri strumenti?”
La band ha realizzato 6 dischi per l’etichetta serba Ne-ton (www.ne-ton.com)
I membri del gruppo gestiscono anche la webzine “Pionirov Glasnik” (www.pionirovglasnik.com), che pubblica fumetti, musica, libri e articoli su religione, ideologia, scienza, sonologia, teatro e letteratura. “Pionirov Glasnik” è molto popolare nel mondo alternativo dell’arte underground dell’Europa sud orientale.
www.klopkazapionira.net/international

@ hybridabar
24.00 Petar Tuskan
proiezioni
Petar Tuskan è una rara creatura che ricorda i personaggi che frequentavano Genesis P-orridge e i Throbbing Gristle durante la metà degli 80. È visual artist, musicista, ma principalmente pittore nonché autore di splendide installazioni. È ospite di Ibridamens non in qualità di artista ma di curatore di film serbi low-fi: tra gli autori il Kino Klub di Novi Sad, filmmakers del progetto Kino Aero Plan, Marko Cvejic (Mandragora Productions), Dr. Protic e Milos Tomic.

SABATO 18 NOVEMBRE @ hybridaspace

21.30 Aksioma – Institute for Contemporary Arts a cura di Davide Grassi conferenza

22.00 Davide Grassi & Bast Collective with Neven Korda live performance

bast.jpgDavide Grassi dirige Aksioma – Institute for Contemporary Arts con sede a Lubiana. Il suo lavoro ha un’intensa connotazione sociale, ed è caratterizzato da un approccio intermediale, investigando le possibilità offerte dai nuovi media e mantenendo una forte connessione con la società e i suoi dilemmi.
I suoi lavori fondono assieme estetica, etica, politica, mescolando pratiche mediatiche legate ai nuovi media, arte performativa, arte relazionale, riflessione sociale. Amalgamando video, performance, siti internet, installazioni urbane, Grassi produce lavori che spesso hanno struttura modulare, così da poter essere smembrati in singole cellule e adattati a formati diversi, risultando quindi fruibili su più canali senza che il messaggio base si perda.
Aksioma – Institute for Contemporary Arts, diretta da Davide Grassi, è una associazione no-profit che produce lavori che indagano, attraverso i nuovi media, questioni sociali e politiche, etiche e estetiche. Aksioma è supportata dal Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia ed dal Comune di Lubiana.
www.aksioma.org

Il BAST Collective si forma nel 1998 attorno alle figure dei musicisti Aldo Ivancic, Vuk Krakovic e dell’artista multimediale Davide Grassi.
La musica del BAST Collective é un viaggio che, nei suoi contenuti e nelle sue forme, scavalca le frontiere dei generi. È un melting-pot che amalgama svariate culture e generi musicali ritornando alla musica come “atto rituale-pagano” in uno scenario di trance urbano. Non si tratta di etno, rock, jazz, techno, hip-hop, avant-garde o pop, bensí di una ricerca perpetua di equilibrio tra caos e ordine. Saranno accompagnati da Neven Korda (www.korda-art.si), considerato uno dei pionieri della videoarte slovena, che effettuerà manipolazioni di immagini in tempo reale durante il concerto.
www.aksioma.org/bast

@ hybridabar
24.00 Sonic Acts XI – The Anthology Of Computer Art
proiezione
Rassegna video dall’undicesima edizione del Sonic Acts Festival di Amsterdam, dedicato agli artisti che lavorano nel campo della computer art.
www.sonicacts.com

DOMENICA 19 NOVEMBRE @ hybridaspace

17.00 Trash talking: viaggio nelle tendenze dell’underground americano post 11 Settembre
Barkley’s Barnyard Critters “Mistery Tale” proiezione
Paper Rad “Trash Talking” proiezione
www.paperrad.org

19.30 Luca Pagani & Giorgio Rinolfi live performance

pagani.jpgLuca Pagani: live electronics, direzione audio
Giorgio Rinolfi: live video, direzione immagini

Attimi decontestualizzati, sensazioni ricontestualizzate. Nessuna immagine e nessun suono precostistuito per vedere ed ascoltare cinema dal vivo, protagonisti interattivi diretti e indiretti attraverso movimenti o stasi, suoni o silenzio… Suoni e rumori rubati all’ambiente per creare personaggi e storie acustiche, field recordings, registrazioni sul campo. Ancora una volta per inventare musica nuova, libera.
Camere live, modulazioni dei dati concreti, videofeedback e frattali, nuovi schemi percettivi e processi generativi improvvisano cogliendo intenzioni descritte tra gli attimi.
www.art3ch.org
www.myspace.com/paganiluca

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