CAVE OF THE TIGERS

Sabato 18 febbraio ore 22

CAVE OF THE TIGERS
GIANNI GEBBIA alto sax/oggetti (Palermo)
AUDREY CHEN violoncello/voce (Baltimora, Usa)

Plus DUO FORGE / EPINAT
MATHIAS FORGE trombone
CYRIL EPINAT chitarra acustica, elettrica, skateboard

ingresso 5 euro

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Il sassofonista palermitano Gianni Gebbia nel 1980 si trasferisce a New York, dove ha modo di essere direttamente influenzato dalle esperienze No wave e dal jazz creativo della scena dei loft.
Dalla fine degli anni ’80, Gianni Gebbia ricerca sulle possibilità della solo performance senza l’utilizzo di elettronica ed altre fonti sonore.
Nel 1990 partecipa in solo al prestigioso Total Music Meeting di Berlino accanto a musicisti come Steve Lacy e Lindsay Cooper. Nello stesso anno viene votato come miglior nuovo talento nel referendum indetto dalla rivista Musica Jazz. Dal 1991 collabora con il percussionista Gunther “Baby” Sommer e il contrabbassista Peter Kowald ricomponendo così uno delle accoppiate storiche del free jazz europeo. Nel 1993 dà vita al progetto Terra Arsa con il quale compie numerosi tour e partecipazioni a festival prestigiosi quali Victoriaville in Canada e Mulhouse in Francia.
Tra jazz di ricerca, musica contemporanea e risonanze etnicheggianti, il sassofonista ha condensato il suo lavoro in solo in un cd dal titolo Body Limits (1996) per la Splasch records ed un successivo cd dal titolo H Portraits (1998) per la Rastascan di San Francisco.

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Il suo lavoro in solo si evolve su delle improvvisazioni basate su microstrutture ripetitive e sull’uso intensivo della respirazione circolare (una tecnica utilizzata spesso nelle musiche etniche del bacino mediterraneo e nelle culture extraeuropee) raggiungendo un’illusione polifonica ed altre sorprese sonore tramite l’utilizzo di tecniche atipiche.
Le strutture che si evolvono durante i suoi soli spesso e volentieri sono state paragonate alle costruzioni escheriane o alla visione dei labirinti borgesiani.
Cominciando utilizzando vari sassofoni ed effetti elettronici, nel corso degli anni Gebbia ha essenzializzato e spogliato il suo lavoro concentrandosi esclusivamente sul sax contralto nella sua totale acusticità, facendo confluire in esso tutte le esperienze sonore derivate dall’uso dei sax baritono e soprano nonché di clarinetto e clarinetto basso, fisarmonica e flauti vari.
Tra le sue influenze principali il sassofonista cita i contatti avuti con il maestro sardo delle launeddas Dionigi Burranca, e l’ascolto di sassofonisti come Rahsaan Roland Kirk, Evan Parker, Steve Lacy ed Antony Braxton che lo hanno incoraggiato su questa via, ed infine i danzatori butoh giapponesi Masaki Iwana e Tadashi Endo accanto ai quali ha potuto sviluppare la sua musica in solo anche in contesti di tipo teatrale.
Da qualche anno a questa parte Gianni Gebbia é considerato dai critici specializzati uno dei più rappresentativi esploratori della respirazione circolare e delle possibilità multifoniche del sassofono assieme ad illustri colleghi come Evan Parker, John Butcher (Gb) Ned Rothenberg (Usa) e Kang Tae Hwan (Corea).

Numerosi compositori contemporanei sono rimasti affascinati dal mondo solistico di Gebbia: tra essi il compositore angloamericano Fred Frith che, nel 2002 ha realizzato una pièce dal titolo Setaccio per quartetto d’archi, elettronica e sax solista che include le improvvisazioni in solo di Gianni Gebbia prodotta e realizzata presso il Theatre du Chatelet a Parigi.
Inoltre collabora con Jim O’ Rourke, Lee Ranaldo, Ellioth Sharp, Glen Velez, Heiner Goebbels, David Moss, Lukas ligeti e Massimo Pupillo.

www.giannigebbia.com

Audrey Chen attraverso l’uso del suo fidato violoncello, della sua sedicente tecnica vocale e delle sue idee sempre sorprendenti è emersa come una delle più vitali improvvisatrici free degli Stati Uniti d’America e non solo.
Il suo approccio all’improvvisazione e alle performances è estremamente viscerale: utilizzando sia tecniche tradizionali che estreme, crea un linguaggio ibrido che oltrepassa i confini dei due strumenti. Questi combinati assieme con un inusuale senso del movimento, del suono e dello spazio, contribuiscono costantemente alla profonda freschezza della sua sperimentazione.
Ha collaborato con Katt Hernandez, Jack Wright, Tatsuya Nakatani, Assif Tsahar, Scott Rosenberg, Le Quan Ninh, Joe Mcphee, Susan Alcorn, Peter Jaquemyn, Michele Doneda, Lukas Ligeti, Paolo Angeli, Gianni Gebbia.

Plus DUO FORGE / EPINAT
MATHIAS FORGE trombone
CYRIL EPINAT chitarra acustica, elettrica, skateboard

Mathias Forge, appassionato cultore della musica di Thelonious Monk, è trombonista in diversi ensemble di musica improvvisata come La Baskour, L’O.G.R.E., Le Grotorkestre o Les Arcandiers.
Gli incontri con Joelle Léandre, Sébastien Coste, Raymond Boni, ISHTAR, Xavier Saïki, Emilie Borgo o ancora Li Ping Ting lo hanno spinto a dedicarsi completamente all’improvvisazione, spesso mescolando alla musica danza, installazioni e video.
Nel 2004 ha creato l’associazione MICRO (Musique Improvisée en Côte ROannaise), che si dedica all’organizzazione di eventi legati all’improvvisazione.

Cyril Epinat è professore di chitarra jazz, membro dei gruppi Jam Spirit e PourQuoi Pas??! Ha iniziato il suo percorso nell’improvvisazione con René Lussier, Phil Minton, Eugène Chadbourne o Xavier Charles. Fa parte dell’associazione MICRO e collabora con ISHTAR, Xavier Saïki, Li Ping Ting, e Emilie Borgo.

Il duo propone un set d’improvvisazione basato principalmente sul suono, sulla natura dello strumento musicale, sull’alternarsi di vuoti e pieni.

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